Li pittori ladri

ANONYME, « Li pittori ladri » in « Gibaldone de’ soggetti da recitarsi all’impronto alcunij proprij e gl’altri da diversi », raccolti di D. Anibale Sersale Conte di Casamarciano, s. d., (n° 64)
Ms cote AA.XI.40, Biblioteca Nazionale, Napoli, s. d.

(éd. moderne : F. Cotticelli, The Commedia dell’arte in Naples : A Bilingual Edition of the 176 Casamarciano Scenarios, London, Scarecrow Press, 2001, t. II, p. 208-211)

Ce scenario de commedia dell’arte, conservé dans le même recueil que « Il pittor fortunato » présente, comme Le Sicilien une intrigue fondée sur un déguisement en peintre.

 

Li pittori ladri

 

[A Naples. Tartaglia est le père de Celia, Covello et Fiammetta sont ses serviteurs. Pascarello est le père de Flaminia et d’Oratio, Policinella est son serviteur.
Oratio aime Celia, Celio aime Flaminia]

[…]

 

I, 14
Celio parla del suo amore a Covello, quale li dice che vadi a vestirsi da sonatore, che con scusa di dar lettione a Pascarello, quale si vuole imparare a sonare, potrà godersi Flaminia, Celio via contento […].

 

I, 15
Covello lo [Orazio] manda a vestire da pittore, che con scusa di pingere Tartaglia, quale si vuol far fare il suo ritratto, potrà godersi Celia, Oratio contento via

[…]

 

II, 2
[…] Covello manda Policinella a pigliare stili da pittare, barbe e vesti […].

 

[…]

II, 4
[Pulcinella] con barbe, vesti e stigli da pittore viene tutto affaccendato, poi [Covello e Policinella] si vesteno da pittori ponendosi le barbe e batteno da [Tartaglia].

 

II, 5
Quelli fanno il lazzo di Tiziano et Apelle, poi mettendo Trataglia in positura per ritraerlo ; Policinella fa suoi lazzi di dipingerlo, et in fine doppo scena come va Covello li rubba la borsa, e con lazzi ne avisa Policinella, e parte ; Policinella consegna il ritratto a Tartaglia, e parte; Tartaglia ride di quel pittore ridicolo, et entra in casa col rittrato

 

II, 6
[Celio solo] da sonatore, e batte [chez Pascarello]

 

II, 7
[Spinetta] intende da quello [Celio] che sia sonatore e che voglia Pascarello, et essa lo chiama

 

II, 8
Pascarello si rallegra della venuta del sonatore, e voler pigliare lettione, poi chiama

 

II, 9
Flaminia si rallegra del sonatore, e fanno venire le sedie ; si sedeno e Celio comincia a sonare

 

II, 10
Policinella sentendo sonare esce in ballare, facendo suoi lazzi, poi Pascarello piglia lettione facendo suoi lazzi, intanto Celio amoreggia Flaminia nascostamente, Policinella solo se n’accorge e bottizza il padrone facendo suoi lazzi, in fine Celio dice che sia meglio a pigliar lettione in casa che in strada, et entrano tutti in casa

[…]

 

II, 12
Oratio da pittore, domanda del prencipe Quacquarillo, poi fatti lazzi Tartaglia lo prega a dipingerlo, Oratio dice di si, et avisa Fiammetta da parte che dichi a Celia che questa è sua invenzione, Fiammetta entra in casa a dicerlo, poi Tartaglia fa cacciar da Fiammetta la tela per pittarvi, et Oratio pone in positura Tartaglia, e lo va dipingendo ; in questo

 

II, 13
Celia in finestra, Oratio dipingendo Tartaglia amoreggia con Celia, fingendo parlare sopra la pittura, e fatta scena come va, con lazzi, Tartaglia ne s’accorge, e brava il pittore, quale parte […].

[…]

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