Mes ordres pour tantôt

« Allons. Venez çà tous, que je vous distribue mes ordres pour tantôt, et règle à chacun son emploi. »
L’Avare, III, 1

Dans L’amor figliale (vers 1625), comédie manuscrite de Jacopo Cicognini, père de Giacinto Andrea Cicognini, figure un passage semblable au début de la scène III, 1 de L’Avare.

 

Le vieillard avare Zanobi communique à son personnel les dispositions de lésine à respecter durant son absence :

Aspettate ancora un poco che io vi voglio dare alcuni ricordi. Io non vorrei che quel vino bianco si consumassi, perciò serrate la cantina e misurate il vino e mettete il cavo dentro la botte per poterne far la riprova e fate che quei servitori non vadano all’orcio dell’olio perchè ve lo consumeranno in dua dì e avvezategli a mangiar salate condite solamente con l’aceto, inacquategli il vino a tavola per minor briga e massime quel vino di Quaracchi che è si gagliardo che caverebbe dai gangheri la porta al Prato, non accendete troppi lumi per casa la notte, per fuggire il sospetto che non s’attacchi fuoco alla casa; accendete quel lamparino e mettetevi sopra il fondo della pentola legata ad un spago che così, senza accendere altro fuoco, si viene a cuocere la minestra e si vedie lume in un istesso tempo e finch’io guarisco non fate pane, ma accettatene quattro fila da vicino e vendetegnene poi di mancoposto.
(I, 3 ; éd. Silvia Castelli).

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